STEFANO PINCI | HOTEL PHOTOGRAPHER
Se sei arrivato fino a questa pagina sai già che sono un fotografo professionista specializzato in hotel con un’importante gavetta alle spalle.
Fortunatamente questa è solo una parte della mia vita: sono un marito e un papà di due meravigliose creature, un motociclista e un appassionato di musica rock.
Essere stato adolescente negli anni novanta, vivere il grande boom della musica grunge e del rock alternativo lo considero tuttora una fortuna e un privilegio. Da quando avevo 15 ad oggi ho suonato in diverse band, e ci siamo esibiti in locali e festival in giro per il centro Lazio.
Con una di queste, gli Stardishwashers, nel 2010 abbiamo pubblicato un album intitolato “Cool” per la RedPony Records, ma alla vigilia della della pubblicazione dell’album ho lasciato la band poiché il mio lavoro non mi consentiva di dedicarmi alla musica con maggiore impegno (un po’ come John Frusciante ai tempi di Blood Sugar Sex Magic…😉!).
La passione per la musica non è rimasta separata dal mondo della fotografia.
Fotografare rock band è stato un passaggio naturale e durante il mio soggiorno a Milano sono stato fotografo ufficiale per gli eventi live di RockTv.
Avere, poi, avuto la possibilità di lavorare con Alessio Pizzicannella, fotografo delle star, viaggiare e seguirlo nel suo lavoro sotto i palchi e sui set con i grandi artisti della musica italiana è stata ovviamente una delle cose più incredibili che mi potessero capitare.
La moto è l’altra mia grande passione, nata tra l’altro molto tardi tanto che da ragazzino non avevo neanche il cinquantino…
Ho avuto solo due amori, la Guzzi V50II “Clea” del 79 con cui ho attraversato due volte l’Italia intera su e giù e la Bmw R850R “Epta Strahl” del ‘99 che negli ultimi tempi ho trasformato in una splendida Café Racer e che ormai uso che spostarmi soprattutto dentro Roma.
La Guzzi oggi non c’è più ma mi porto dentro il ricordo dei primi viaggi senza esperienza e la grande soddisfazione di averla vista finire sul Vanity Fair in una foto di Alessio Pizzicannella con Nancy Brilly.
Anche se non riesco a farlo quanto vorrei, ancora oggi mi capita di rispolverare la vecchia Pentax di papà con cui ho iniziato ormai più di vent’anni fa e la Rolleicord medio formato del ‘63 che un amico di famiglia mi ha tramandato.
Tramutare una passione in un lavoro lo considero un privilegio, ma cambia totalmente il modo che hai di viverla, quella passione.
Scattare in pellicola e stampare in camera oscura sono le vere esperienze nella fotografia che mi riportano ancora oggi a quell’estate di più di vent’anni fa.